IL NUOVO REGIME DE MINIMIS PER LE PMI: AIUTO DI STATO FINO A 300.000 EURO

23 Agosto 2023

Il Regime De Minimis è un regolamento dell’Unione Europea che consente agli Stati membri di concedere aiuti di Stato di piccola entità alle imprese senza l’obbligo di notifica preventiva alla Commissione Europea. In questo modo vengono accellerati i processi burocratici e si facilita l’accesso ai finanziamenti per le PMI. Comprendere cos’è il regime de minimis e le sue implicazioni è essenziale per tutte le aziende che intendono beneficiare di contributi ed agevolazioni pubbliche per i loro investimenti.


CHE COS’È IL REGIME DE MINIMIS

Definizione del regime de minimis

Il regime de minimis è un regolamento dell’Unione Europea che consente agli Stati membri di concedere aiuti di Stato di piccola entità alle imprese senza l’obbligo di avviso preventivo alla Commissione Europea. Questi aiuti, definiti aiuti de minimis, sono considerati di importanza talmente ridotta da non falsare la concorrenza nel mercato interno. L’importo complessivo degli aiuti concessi a una singola impresa non può superare un determinato massimale nell’arco di tre esercizi finanziari. Questa soglia degli aiuti è stato recentemente aggiornato dal nuovo regolamento.

Obiettivi del regime de minimis

Il regolamento De Minimis  è stato introdotto per semplificare la procedura di concessione di aiuti finanziari di piccola entità alle imprese, evitando così lunghe autorizzazioni burocratiche da parte della Commissione Europea. Questo tipo di aiuto è destinato a sostenere le imprese senza creare distorsioni della concorrenza, in quanto la somma fornita è considerata insignificante rispetto al totale degli scambi commerciali all’interno del mercato unico. 

Possiamo quindi riassumere il tutto nei seguenti punti:

  • Semplificare l’accesso agli aiuti di Stato per le imprese, in particolare per le PMI, riducendo gli oneri amministrativi sia per le imprese che per le autorità pubbliche.
  • Stimolare la crescita economica e l’innovazione, consentendo alle imprese di investire in nuovi progetti e di migliorare la propria competitività.

Rientrano in questo speciale regime quindi la maggior parte degli aiuti di Stato di esigua entità, che possono essere di tipo diretto o indiretto, come ad esempio:

  • Sussidi diretti;
  • Esenzioni fiscali;
  • Prestiti a tasso agevolato;
  • Garanzie o indennità a condizioni favorevoli;
  • Cancellazione, storno o conversione di debiti;
  • Sostegno all’esportazione;
  • Agevolazioni per attirare investimenti in una regione;

Normativa e regolamento de minimis: Nuovo De Minimis dal 2024

La normativa che disciplina il regime de minimis è soggetta a revisioni periodiche da parte della Commissione Europea per adeguarla alle mutate condizioni economiche e alle esigenze delle imprese. Fino al 31 dicembre 2023, il massimale degli aiuti in regime de minimis era fissato a 200.000 euro nell’arco di tre anni. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2024, è entrato in vigore un nuovo regolamento de minimis che ha innalzato il massimale a 300.000 euro nell’arco di tre anni. Questo nuovo regime de minimis introduce anche alcune modifiche procedurali e di controllo, che gli Stati membri devono implementare. È fondamentale consultare il registro centrale per verificare la corretta applicazione del massimale degli aiuti de minimis.


MASSIMALE DEL REGIME DE MINIMIS

Importo del massimale degli aiuti de minimis

Il nuovo regime de minimis, operativo a partire dal 1° gennaio 2024, ha elevato la soglia degli aiuti concedibili a 300.000 euro nell’arco di tre anni per singola impresa. Questo aumento, rispetto al precedente tetto di 200.000 euro fino al 31 dicembre 2023, rappresenta un’opportunità significativa, soprattutto per le PMI, consentendo loro di accedere a un volume maggiore di aiuti di stato senza necessità di avviso alla Commissione Europea. Tale incremento del massimale degli aiuti de minimis è progettato per stimolare ulteriormente la crescita economica e supportare gli investimenti delle imprese, sempre nel rispetto delle normative dell’Unione Europea.

Calcolo del plafond disponibile

Per calcolare il plafond disponibile nell’ambito del regime de minimis, è necessario considerare l’importo complessivo degli aiuti in regime de minimis già concessi all’impresa nell’arco di tre anni. Questo calcolo deve includere tutti gli aiuti de minimis ricevuti, indipendentemente dallo Stato membro o dall’autorità che li ha erogati. Il nuovo regolamento impone una maggiore attenzione nella verifica degli aiuti già concessi, anche attraverso il registro centrale, per assicurare che il massimale degli aiuti de minimis non venga superato. Le imprese devono quindi tenere una registrazione accurata di tutti gli aiuti in regime de minimis ricevuti per determinare l’ammontare residuo disponibile.

Massimale del regime nel triennio

Il massimale del regime de minimis deve essere rispettato nell’arco di tre anni, calcolati in maniera mobile. Questo significa che, ad ogni nuova concessione di un aiuto, occorre verificare che l’importo totale degli aiuti de minimis ricevuti dall’impresa nei tre anni precedenti, incluso l’aiuto che si intende concedere, non superi il limite imposto. Questo periodo di tre anni non coincide necessariamente con l’esercizio finanziario dell’impresa, ma è un periodo mobile che si aggiorna costantemente. È responsabilità dello Stato membro e delle autorità competenti assicurare che la soglia degli aiuti de minimis sia rigorosamente rispettato, monitorando attentamente gli aiuti in regime concessi alle imprese.


AIUTI DI STATO E PMI

Tipologie di regimi di aiuti: De Minimis e Gber

Nell’ambito degli aiuti di Stato, le PMI possono beneficiare di diverse tipologie di regimi, tra cui il regime de minimis e il General Block Exemption Regulation (GBER). Il regime de minimis, come ampiamente illustrato, consente di erogare aiuti di importo limitato senza la necessità di notifica alla Commissione Europea, a condizione che l’importo complessivo degli aiuti non superi il limite degli aiuti de minimis previsto. Il GBER, invece, esenta dalla notifica alcune categorie di aiuti che soddisfano determinate condizioni, come gli aiuti per la ricerca e sviluppo, la formazione, o la tutela dell’ambiente. Comprendere le differenze tra questi regimi è fondamentale per individuare la soluzione più adatta alle esigenze specifiche di un’impresa.

Differenze tra De Minimis e Gber 

Le principali differenze tra il regime de minimis e il GBER risiedono nei limiti di importo, nelle condizioni di ammissibilità e nelle procedure di notifica. La scelta tra i due regimi dipende quindi dalle caratteristiche specifiche del progetto e dalle dimensioni dell’aiuto necessario.

CaratteristicaRegime De MinimisGBER
Massimale degli aiuti300.000 euro (su tre anni a partire dal 1° gennaio 2024)Importi di aiuto più elevati
Comunicazione alla Commissione EuropeaNon richiede notificaRichiede rispetto delle condizioni e monitoraggio

Il regime de minimis è applicabile a una vasta gamma di settori e attività, ma è soggetto a un limite di importo relativamente basso. Il GBER, d’altra parte, è vincolato a specifiche categorie di aiuti e a condizioni più stringenti.

Come verificare il proprio plafond disponibile

Verificare il proprio plafond disponibile nel regime de minimis è un’operazione cruciale per evitare di superare il limite degli aiuti consentito. Per fare ciò, è necessario tenere traccia di diverse cose:

  • Tutti gli aiuti in regime de minimis ricevuti nell’arco di tre anni, a partire dal 1° gennaio 2024, inclusi quelli concessi da qualsiasi Stato membro o ente pubblico.
  • La documentazione relativa a tutti gli aiuti in regime de minimis ricevuti, in modo da poter calcolare con precisione l’importo residuo disponibile.

È consigliabile consultare il registro centrale degli aiuti di Stato per verificare se sono presenti aiuti registrati a nome dell’impresa. Un’attenta gestione degli aiuti in regime de minimis è essenziale per garantire la conformità alle normative dell’Unione Europea e massimizzare i benefici ottenibili.

Utilizzo degli aiuti de minimis a sostegno delle pmi

Gli aiuti de minimis rappresentano un valido strumento a sostegno delle PMI, offrendo flessibilità e semplicità nell’accesso ai finanziamenti. Grazie al massimale degli aiuti di 300.000 euro nell’arco di tre anni concesso dal nuovo regolamento de minimis, le PMI possono finanziare una vasta gamma di progetti, tra cui investimenti in nuove tecnologie, formazione del personale, miglioramento dell’efficienza energetica e promozione dell’innovazione. L’assenza di notifica alla Commissione Europea semplifica notevolmente le procedure, consentendo alle imprese di accedere rapidamente ai fondi necessari. È importante che le PMI valutino attentamente le proprie esigenze e pianifichino l’utilizzo degli aiuti in regime de minimis in modo strategico, massimizzando l’impatto positivo sulla propria attività e rispettando le normative dell’Unione Europea.


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