Legge Sabatini

Beneficiari

PMI

Contributo

Contributo in conto impianti

Scadenza

A sportello fino ad esaurimento fondi

Dettagli

BENEFICIARI

Tipologia

Tutte le Piccole e Medie Imprese (PMI) che intendono acquistare macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa e attrezzature nuovi di fabbrica e che alla data di presentazione della domanda:
a) hanno una sede operativa in Italia e sono regolarmente costituite ed iscritte nel Registro delle imprese;
b) sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
c) non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
d) non si trovano in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà.

Settori ammessi / esclusi

Sono ammessi tutti i settori produttivi, compresi quelli della pesca e dell’agricoltura, ad eccezione dei seguenti:
• industria carboniera.
• attività finanziarie e assicurative.
• fabbricazione di prodotti di imitazione o di sostituzione del latte o dei prodotti lattiero-caseari.

Ubificazione Beneficiari

Territorio Nazionale Italiano

PROGETTI AGEVOLABILI

Attività Agevolabili

Investimenti per l’acquisto, o l’acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti, beni strumentali di impresa, attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo e hardware, nonché di software e tecnologie digitali, destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare, ovunque localizzate nel territorio nazionale.

L’investimento, e i relativi beni oggetto di agevolazione devono far riferimento a un’unica unità produttiva. Qualora l’impresa voglia acquisire beni riferiti a più sedi operative deve presentare, per ciascuna di esse, una distinta domanda di accesso alle agevolazioni.

Spese Ammissibili

Le spese ammissibili riguardano:

  • l’acquisto o l’acquisizione in leasing di macchinari, impianti produttivi, beni strumentali d’impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo;
  • hardware, software e tecnologie digitali.

Risultano escluse le spese relative a:

  • terreni e fabbricati;
  • immobilizzazioni in corso e acconti.

Gli investimenti devono essere avviati successivamente alla data della domanda di accesso ai contributi.
Per avvio dell’investimento si intende la data del primo titolo di spesa ammissibile. Gli investimenti devono essere conclusi entro il periodo di preammortamento o di prelocazione, della durata massima di dodici mesi dalla data di stipula del finanziamento. A tale fine è presa in considerazione la data dell’ultimo titolo di spesa riferito all’investimento o, nel caso di operazione in leasing, la data di consegna del bene. Per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023 il termine è prorogato di ulteriori sei mesi.

Dal 1° gennaio 2023, fatta eccezione per le imprese che svolgono attività di produzione di energia elettrica classificata con codice Ateco 35.11 e per le imprese che svolgono attività agricola, per le quali è ammissibile il singolo acquisto di un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili, è agevolabile l’acquisto di un impianto di produzione energetica (ad esempio impianto fotovoltaico, di cogenerazione, mini eolico o micro generatori, ecc.), purché faccia parte di un più ampio programma di investimento.

Ai fini del riconoscimento del contributo maggiorato, è richiesto il possesso, da parte dell’impresa beneficiaria, di un’idonea certificazione ambientale di processo oppure di prodotto sui beni oggetto dell’investimento o di un’idonea autodichiarazione ambientale rilasciata da produttori, importatori o distributori dei beni.

AGEVOLAZIONE

Forma tecnica ed intensità

Il finanziamento, o leasing finanziario copre fino al 100% dei costi ammissibili per un importo massimo di 4.000.000 euro e un minimo di 20.000 euro, anche frazionato in più iniziative di acquisto, per una durata massima di 5 anni dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

Sabatini tradizionale:
Il contributo concesso è pari all’ammontare complessivo degli interessi, calcolati in via convenzionale su un finanziamento quinquennale al tasso d’interesse del 2,75%, d’importo equivalente al finanziamento richiesto (in termini di contributo reale corrisponde ad un contributo in conto impianti del 7,72%).

Sabatini Industria 4.0:
Nel caso si tratti di investimenti “industria 4.0” il tasso di interesse viene incrementato del 30% pari al 3,575% (in termini di contributo reale corrisponde ad un contributo in conto impianti del 10,09%).

La stessa maggiorazione  è prevista anche per macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

Nel caso di contestuale aumento di capitale sociale il tasso di interesse su cui verrà calcolata l’agevolazione sarà del 5% nel caso delle piccole imprese e del 3,575% nel caso delle medie imprese.

Le micro e piccole imprese che effettuano investimenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia potranno usufruire del contributo maggiorato, calcolato su un tasso di interesse annuo del 5,50%.

Dal 1 luglio 2024 le PMI in forma di società di capitali possono ottenere una maggiorazione del contributo a fronte dell’impegno dei soci a sottoscrivere un aumento di capitale sociale dell’impresa, in misura non inferiore al 30% dell’importo del finanziamento, esclusivamente nella forma del conferimento in denaro e risultante dalla delibera adottata dalla PMI come «versamento in conto aumento capitale». Tale aumento di capitale deve essere versato per almeno il 25% (100% se unico socio o SRLS) entro 30 giorni successivi alla concessione del contributo, le restanti quote dovranno essere versate in corrispondenza delle richieste di erogazione del contributo, in proporzione. Le aliquote di maggiorazione sono pari a: a) 5% per le micro e piccole imprese; b) 3,575% per le medie imprese.

Fondi stanziati

Anno 2021: 540.000.000 €
Dal 2022 al 2023: 270.000.000 €
Dal 2024 al 2026: 160.000.000 €
Anno 2027: 60.000.000 €

OPERATIVITÀ

Scadenza agevolazione

Fino ad esaurimento dei fondi.

Adempimenti

DICITURA DA RIPORTARE NELLE FATTURE:
“spesa di euro …..… realizzata con il concorso delle provvidenze previste dall’articolo 2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69″.

Per le fatture emesse in formato cartaceo, la dicitura in questione deve essere riportata sull’originale di ogni fattura, sia di acconto che di saldo, con scrittura indelebile, anche mediante l’utilizzo di un apposito timbro.

In caso di fatturazione elettronica, la predetta dicitura deve essere apposta su ogni titolo di spesa mediante una delle seguenti modalità:
1. inserendo nell’oggetto o nel campo note della fattura elettronica la dicitura di cui all’articolo 10, comma 6, decreto interministeriale 25 gennaio 2016: “spesa di euro …..… realizzata con il concorso delle provvidenze previste dall’articolo 2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69″
2. inserendo la medesima dicitura nella causale di pagamento del relativo bonifico;
3. qualora non sia possibile inserire per esteso la predetta dicitura, è sufficiente l’inserimento del CUP all’interno della fattura o nella causale del pagamento; in quest’ultimo caso, è necessario che nella causale del relativo bonifico, oltre all’indicazione del CUP, ci sia anche un richiamo al titolo di spesa oggetto del pagamento.

La fattura trovata sprovvista della predetta dicitura nel corso dei controlli e delle verifiche, come previsti dalla normativa di riferimento, non è considerata valida e determina la revoca della quota corrispondente di agevolazione, fatta salva la possibilità di regolarizzazione da parte dell’impresa beneficiaria (art. 10, decreto interministeriale 25 gennaio 2016).

Nel caso della fattura elettronica, qualora la predetta dicitura non sia stata apposta secondo le modalità sopra descritte, è possibile procedere alla regolarizzazione mediante l’emissione di una nota di credito volta ad annullare il titolo di spesa errato e la successiva emissione di un nuovo titolo di spesa corretto.

Per i progetti avviati dal 17/06/2022 le fatture devono riportare anche il numero di CUP.

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