Credito d’Imposta Ricerca & Sviluppo

Che cos’è il Credito d’imposta Ricerca, Sviluppo, innovazione e Design

Il Credito d’Imposta per la Ricerca e lo Sviluppo, l’Innovazione tecnologica, il Design e l’Ideazione estetica, più comunemente indicato come Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo, è un’agevolazione fiscale che permette alle aziende di recuperare parte dei costi sostenuti per attività di ricerca e sviluppo e mira quindi a sostenere la competitività di tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla loro natura giuridica, settore economico o dimensione.

Confermato fino al 31 dicembre 2025 per alcuni comparti e fino al 2031 per altri, il credito d’imposta è fruibile in percentuali variabili dal 5% al 20%, a seconda del settore di investimento.

L’obiettivo di questa agevolazione è quindi quello di incentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, investimenti 4.0 e transizione verde, al fine di sostenere la crescita delle imprese Italiane. Dal punto di vista normativo, il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo è stato introdotto dal Decreto 23 dicembre 2013, n. 145 ed è disciplinato dal Decreto MEF 27 maggio 2015. Negli anni è stato oggetto di varie modifiche e gli ultimi aggiornamenti sono stati definiti dal Decreto MIMIT 26 maggio 2020. La misura utilizza le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione.

Beneficiari

Il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo rappresenta un’opportunità per tutte le imprese residenti in Italia, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti. Questo beneficio fiscale è disponibile per qualsiasi tipo di impresa, indipendentemente dal settore economico, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito.

Per poter usufruire del credito d’imposta, è necessario:

  • rispettare le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • adempiere correttamente agli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori;
  • non essere imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale;
  • non essere imprese destinatarie di sanzioni interdittive;

Come funziona il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo

Il credito d’imposta Ricerca & Sviluppo può essere utilizzato dai beneficiari per compensazione.

È infatti possibile richiederlo per tre tipologie di investimenti:

  • attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico,
  • attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati (inclusi quelli 4.0 e green),
  • attività di design e ideazione estetica.

Il credito d’imposta viene calcolato sulla base delle spese ammissibili, al netto di altre sovvenzioni o contributi ricevuti per le stesse spese.

È inoltre possibile applicare il beneficio per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta, a condizione della separazione analitica dei progetti e delle spese pertinenti alle diverse tipologie di attività, nel rispetto dei massimali indicati.



Agevolazione concessa

Quindi, per ottenere il credito d’imposta Ricerca & Sviluppo, le imprese devono presentare una domanda all’Agenzia delle Entrate entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui sono stati sostenuti i costi. La domanda deve essere corredata dalla documentazione comprovante i costi sostenuti e le attività svolte.

Il credito ricerca & sviluppo può essere utilizzato per compensare le imposte sui redditi e le contribuzioni previdenziali. In caso di eccedenza, il credito può essere utilizzato nei periodi d’imposta successivi o ceduto ad altre imprese.

ATTIVITÀ DI RICERCA IN CAMPO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO

Le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale potranno usufruire di un credito d’imposta pari al 10%, fino a un massimo annuale di 5 milioni di euro, dal periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031.

Dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.

 Annualità  20202021 – 20222023 – 2031
Ricerca &. Sviluppo12% Max 3 mil €20% Max 4 mil €10% Max 5 mil €

ATTIVITA’ DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA, 4.0 e GREEN

L’innovazione tecnologica avrà un credito d’imposta del 5%, fino a un massimo annuale di 2 milioni di euro, per il periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2023 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025.

Le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green potranno usufruire di un credito d’imposta del 10%, fino a un massimo annuale di 4 milioni di euro, dal periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2022, e del 5%, fino a un massimo annuale di 4 milioni di euro, dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025.

 Annualità  20202021 – 20232024 – 2025
Innovazione 4.0 e Green10% Max 1,5 mil €10% Max 2 mil €5% Max 4 mil €
Innovazione Tecnologica6% Max 2 mil €10% Max 2 mil €5% Max 2 mil €

ATTIVITA’ DI IDEAZIONE ESTETICA E DESIGN

Le attività di design e ideazione estetica potranno usufruire di un credito d’imposta del 5%, fino a un massimo annuale di 2 milioni di euro, dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025.

 Annualità  20202021 – 20232024 – 2025
Design e ideazione estetica6% Max 1,5 mil €10% Max 2 mil €5% Max 2 mil €

Maggiorazioni

Il suddetto credito d’imposta prevede delle maggiorazioni del:

  • 50% nel caso in cui l’azienda sostenga costi per commesse legate ad attività di R&S svolte da università, organismi di ricerca italiani, start up innovative;
  • 50% nel caso in cui le attività agevolabili sono prodotte da personale neo assunto con contratto indeterminato e al primo impiego la cui età sia inferiore a 35 anni ed il soggetto sia in possesso di laurea magistrale con Indirizzo tecnico-scientifico o del titolo di dottore di ricerca (o iscrizione ad un ciclo di dottorato);
  • Sono inoltre previste delle aliquote dedicate per le aziende con sede nel c.d. Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia)

Spese ammissibili al Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo

Le spese ammissibili, che concorrono al calcolo del credito d’imposta, sono:

  • spese per il personale con rapporto di lavoro subordinato, autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato presso le strutture produttive dell’impresa nello svolgimento delle attività ammissibili al credito d’imposta;
  • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili utilizzati nelle attività ammissibili al credito d’imposta e nel limite del 30% delle spese del personale;
  • contratti di ricerca extra-muros per lo svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività ammissibili al credito d’imposta;
  • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti finalizzati allo svolgimento delle altre attività ammissibili al credito d’imposta e nel limite del 20% delle spese del personale;
  • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività ammissibili al credito d’imposta e nel limite del 30% delle spese del personale.

Adempimenti

Per essere in ordine rispetto ai controlli che possono essere effettuati da Agenzia delle Entrate, l’azienda che intende beneficiare del credito d’imposta per ricerca e sviluppo, dovrà produrre la seguente documentazione:

  • relazione tecnica asseverata che riporti le finalità, i contenuti, ed i risultati delle attività di R&S svolte;
  • certificazione del revisore dei conti relativamente ai costi in attività di ricerca, sviluppo, innovazione e/o design e ideazione estetica;
  • comunicazione al Ministero dello sviluppo economico (MISE);
  • indicazione del credito d’imposta nel quadro RU della dichiarazione dei redditi.

Risorse Utili

Pagina del MISE dedicata al Credito d’imposta R&S

Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 21 febbraio 2014, n. 9 (in G.U. 21/2/2014, n. 43)

DECRETO 27 maggio 2015 

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